mercoledì 28 aprile 2010

Rifiuti e degrado al mare



Lo spettacolo che si sono trovati dinanzi giovani e famiglie che nella giornata del 25 aprile si sono recati a fare una passeggiata a Sant’Anastasia è stato tristemente unico. Infatti, avvicinandosi al mare, era facile scorgere un qualcosa che assomigliasse a un ammasso di lamiere che stava sulla battigia, per metà sommerso dalle onde dal mare. Ma avvicinandosi ulteriormente era facile capire che quell’ammasso di lamiere non fosse nient’altro che un comune cassonetto dell’immondizia ribaltato, forse frutto di una bravata, ma di certo qualcosa che difficilmente si vede in riva al mare, tanto che il bidone a tratti diventava quasi un’attrattiva. Ma non è tutto, perché se sulla spiaggia lato Sperlonga vi era questo scenario, che accompagnava il degrado di scale e rampe di legno abbandonate e semidistrutte nella totale incuria dell’uomo, sulla spiaggia verso Terracina aleggiava l’incuria della natura. Accompagnata, infatti, da odori nauseabondi era facile far ricadere lo sguardo verso una carogna di animale, probabilmente un cane, contornato oltre che dalla puzza quasi asfissiante, da mosconi e altri insetti che ronzavano intorno al corpo dell’animale senza vita. Questo appena scese le scale del ponte, vicino ai massi che fanno da piattaforma alle rampe che permettono di passare sull’altro argine del canale, non lontano da alcuni ragazzi che giocavano a pallone o da altri che avevano deciso la spiaggia come luogo di stazzo nella giornata in cui si festeggia la Liberazione. Tutto questo senza neppure accennare alle decine di scritte di ogni genere fatte con le bombolette arrivate fino alla parte superiore del ponte. Una situazione di abbandono, che va a completarsi con il famoso ascensore costruito e mai entrato in funzione che ormai non è altro che l’ennesima discarica inserita perfettamente in un triste contesto di degrado. La Polizia Municipale di Fondi, trovatasi sul posto per un giro di ricognizione e prontamente avvisata dell’assurda situazione da cittadini e da semplici turisti, ha promesso che entro massimo un paio di giorni provvederà a far portare via il cassonetto e l’animale morto. Mentre per il resto forse ci vorrebbe una migliore educazione da parte dei cittadini e una più grande attenzione da parte delle amministrazioni per poter completare e curare una zona sistemata solo alcuni anni fa. Non c’è da dimenticare, infatti, che l’intera riqualificazione della zona è avvenuta circa cinque anni fa e l’unica cosa che ricorda la bellezza dell’area da poco ristrutturata sono le immagini dell’inaugurazione sui pannelli appena dietro il chiosco sulla duna.
Simone Nardone